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Centro Missione di Rebbio-Como

 

IN EVIDENZA

 

Giubileo della Misericordia

INCONTRI 2015-2016

 

Dal Quaderno La Missione, Anno XXX - Aprile 2016:

"Guardiamo la vita con lo stupore di essere vivi in un universo fervente di vita.

Dalle mani del Padre la vita fiorisce inesauribile e illimitata.

Nel cuore della pietra Dio sogna il suo sogno e di vita la pietra si riveste.

Nel profondo della terra Dio sogna il suo sogno

e di amore e di tenerezza si adorna il creato".

Giovanni Vannucci (p. 23)

 

"Essere felici non è una fatalità del destino,

ma una conquista per coloro che sono in grado

di viaggiare dentro il proprio essere" (p. 30)

 

Resoconti e riflessioni

anche a margine degli Incontri del Centro.

“BENEDETTI E SPEZZATI”

 

 

Nel mese di gennaio  si è svolto come ogni anno il Convegno Nazionale Vocazioni. Quest’anno l’incontro ha avuto questa titolo: “Quanti pane avete? Andate a vedere…”. Lo spunto è nato dall’icona della moltiplicazione dei pani nel racconto dell’evangelista Marco.

 

“Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo:”Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare”.  Gli dissero:”Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?”. Ma egli disse loro:”Quanti pane avete? Andate a vedere”. Si informarono e dissero:”Cinque, e due pesci”. E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e di due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini”.                                                                          (Mc.6,34-44)

                                                           

In relazione a questo brano mi ha fatto molto pensare la riflessione guidata dal monaco benedettino Anselm Grun  sul tema:”Una comunità cristiana guarita, educa con gioia alle scelte di vita”.

Don Leonardo D’Ascenzo vicedirettore CNV riporta l’intervento del monaco benedettino sul periodico “Settimana” Settimanale di attualità pastorale:

 

“Analizzando il tema di Marco, Grun ha osservato che non è tanto una moltiplicazione di pani per coloro che avevano dimenticato il pane, ma un’epifania della gloria di Dio. Solo spezzando il pane le folle possono ricevere il cibo di cui hanno bisogno. Compimento di questo prodigio è la morte di Gesù in croce, una morte che è fonte di vita. I presenti ricevono da Gesù cibo per il loro corpo e per la loro anima. Anche il nostro annuncio dovrebbe nutrire le persone, rincuorarle più che opprimerle.

Il monaco ha così commentato il gesto dello spezzare il pane e della distribuzione da parte di Gesù:

  1. prese il pane: abbiamo già preso l’amore dei genitori, di Dio. Fare l’esperienza di sentirci da loro accettati ci porta ad accettare noi stessi;
  2. benedisse il pane: siamo persone benedette. Dio ha detto parole buone su di noi: nel battesimo si è compiaciuto di noi. Essere benedetti determina che la vita divenga fruttuosa e, quindi, a nostra volta diveniamo benedizione per gli altri;
  3. spezzò: siamo uomini spezzati, le nostre ferite lo attestano.  Queste possono essere un’opportunità: dove siamo spezzati vanno in frantumi le maschere, le corazze. Rimanere dietro la corazza significherebbe essere incapaci di amare;
  4. diede il pane ai suoi discepoli: anche noi dobbiamo donarci, ma possiamo farlo solo se prima abbiamo ricevuto. ‘E’ necessario “ricevere” e “donare”, i due movimenti sono fondamentali entrambi: chi solo prende rimarrà soffocato, ma chi solo dà rimarrà esaurito. Benedetti e spezzati per poter donare la benedizione ricevuta. Siamo sulla terra perché abbiamo una missione, non possiamo ruotare solo attorno a noi, prima o poi ci sentiremo isolati”.

 

Facciamo nostro questo invito di Anselm Grun: la nostra vita diventerà sempre più profumata e gustosa se sapremo diventare per gli altri pane benedetto e spezzato. Buona missione a tutti!

        

                                                                                                                       Annalisa

                  

 

 

UNA GRANDE MANO

UNA GRANDE MANO

 

“In un viaggio in auto attraverso le montagne particolarmente spettacolari accadde quanto segue: in macchina c’erano il Coltivatore di Caffè, l’Aiutante e io. Stavamo salendo su una ripida collina. Davanti a noi camminava una giovane donna nera. Era incinta, molto grossa, aveva un bambino sulla schiena e ne teneva un altro per mano. Camminava lentamente. Comprensibile. Capii che i due uomini letteralmente non avevano visto la donna. Il suo stato di bisogno era invisibile ai loro occhi.

<Cosa ne pensereste di darle un passaggio?>. La mia voce vibrava di sdegno, l’accumulo di settimane di rabbia, di anni di vecchia rabbia provatala giovane e di quella sorta sul momento. Sapevo che non le avremmo dato un passaggio. <Sa bene che lei non se lo aspetta>.

<E lei non potrebbe stabilire un precedente, magari?>.”

                             (Doris Lessing, Sorriso africano,

                                           Feltrinelli, Milano 1994)

 

Questo brano l’ho letto sul mensile internazionale dei Gesuiti “POPOLI”

giugno-luglio 2011 ed ho immaginato davanti agli occhi, in modo molto realistico, la scena descritta. A questo punto ho fatto una riflessione molto semplice: sarebbe bastato allungare una mano per fare salire quella donna sul camion ma lei era “invisibile” agli occhi di questi uomini.  

Forse  questo non accade solo in Africa ma anche nelle nostre città, nei nostri paesi; forse

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molte persone che ci sono vicine sono invisibili ai nostri occhi, non ci accorgiamo della loro presenza, delle loro necessità, dei loro bisogni. Allungare una mano è possibile, tutti lo possiamo fare, un giorno sarà capitato o capiterà che anche noi avremo bisogno di questo semplice gesto e allora impegniamoci sin da ora a realizzarlo con chi è vicino a noi.

 

“Se non puoi essere un albero,

 sii un cespuglio.

Se non puoi essere una autostrada,

 sii un sentiero.

Se non puoi essere il sole,

 sii una stella

Sii sempre il meglio di ciò che sei,

cerca di scoprire il disegno ,

che sei chiamato ad essere,

poi mettiti con passione

a realizzarlo nella vita”.

                                                                            Annalisa 2011

Marzo 2010

INSEGNACI A PREGARE

Nell’ultimo  appuntamento diocesano del CDV (Centro Diocesano Vocazioni) e

 precisamente con il gruppo Sìcar (gruppo orientamento vocazionale alla vita per ragazze dalla terza media alla quarta superiore) ci siamo fermata a riflettere su un argomento essenziale per la nostra vita di cristiani: la preghiera. Abbiamo preso spunto da Luca 11,1: ‘Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: “Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli”.

Pregare è un po’ come pensare, se nessuno ci insegnasse a pensare rischiamo di ripetere per tutta la vita i pensieri degli altri senza scoprire la bellezza di elaborare, di creare nuovi pensieri. Così è per la preghiera: ogni giorno siamo chiamati a far emergere dal segreto del nostro cuore una preghiera semplice e sincera che sale direttamente a Dio.

Pregare è aprirsi al perdono che Dio vuole donarci.

Pregare è prendere coscienza delle parole che Dio ci comunica attraverso la sua parola, ma è anche ascoltare ciò che ci suggerisce a proposito dei fatti della nostra esistenza.

Pregare è scoprire che Dio ci ama.

Pregare è trovare il tempo di fermarsi, di ripensare, di riordinare davanti al Signore le giornata, le ore, gli avvenimenti.

La preghiera è un’esperienza che anche nel corso degli anni mantiene sempre integro il suo fascino e la sua misteriosità. Non si finisce mai di scoprirla. E il modello di ogni preghiera è sempre lui, il Cristo! Gesù Cristo però ci invita ad arricchire la nostra preghiera mettendo tutta la nostra originalità e unicità di persona.

Stefania una giovane che fa parte dell’equipe del gruppo Sìcar, parlando della preghiera, ci ha donato questo pensiero che nasce dal suo cuore: “I discepoli hanno chiesto a Gesù di insegnare loro a pregare. Gesù non solo ci insegna a pregare ma ci dà la sua luce. Chi è illuminato a sua volta diventa luce per gli altri. Noi facciamo luce solo se rimaniamo vicini a Gesù. Attraverso la preghiera il Signore accende qualcosa in noi che non può rimanere nascosto. Chi ci sta accanto non può non vedere questa luce. Bisogna però stare attenti: noi non siamo luce ma attraverso la preghiera costante Gesù ci illumina. Non bisogna agire con lo scopo di mettersi in mostra: ad esempio la candela non si preoccupa di essere vista, semplicemente brucia e bruciando illumina”.

A conclusione della giornata le ragazze hanno sintetizzato i loro pensieri in questa frase: “Nella preghiera c’è Amore, nell’Amore c’è il Silenzio, nel Silenzio c’è Dialogo, nel Dialogo ci sono Felicità e Amicizia”.

Concludo con un breve episodio che però ci fa scoprire ancora una volta quanto sia essenziale imparare a pregare.

“Ho letto nei quaderno dell’Abbè Farrel un episodio molto curioso. In questo periodo egli sta parlando molto sull’insegnare anche ai bambini piccoli a pregare. E l’ultima volta raccontava di una nonna che porta un nipotino in chiesa, lo inginocchia lì vicino a lei, poi si mette a parlare e a pregare. Quando ha finito dice al bambino: “Carletto, adesso andiamo”. Il bambino risponde:” Aspetta, aspetta ancora un po’, non ho ancora finito”. La nonna pazienta un po’ e poi dice:”Carletto, andiamo”. Lui risponde:”Non ho ancora finito. Pazienta ancora un po’”. Infine Carletto si alza. Quando escono dalla chiesa, la nonna chiede spiegazioni:”Carletto com’è che non ti alzavi?”: Carletto risponde: “Sai, stavo raccontando a Gesù la favola di Cappuccetto rosso e non avevo ancora finito”.

Questo episodio dell’Abbè Farrel fa capire che a questo bambino si era incominciato a insegnare la cosa più importante della preghiera: la preghiera deve far comunicare con Dio.

                                                                                         Annalisa

 

IL NOSTRO CREDO NELLA PREGHIERA

Credo che la preghiera non è tutto

          ma che tutto deve cominciare dalla preghiera:

          perché l’intelligenza umana è troppo corta

          e la volontà dell’uomo è troppo debole;

          perché l’uomo che agisce senza Dio

          non dà mai il meglio di se stesso.

Credo che Gesù Cristo, dandoci il “Padre Nostro”,

          ci ha voluto insegnare che la preghiera è amore.

Credo che la preghiera non ha bisogno di parole,

          perché l’amore non ha bisogno di parole.

Credo che si può pregare,

          tacendo, soffrendo, lavorando,

          ma il silenzio è preghiera solo se si ama,

          la sofferenza è preghiera solo se si ama,

          il lavoro è preghiera solo se si ama.

Credo che non sapremo mai con esattezza

          se la nostra è preghiera o non lo è.

          Ma esiste un test infallibile della preghiera:

          se cresciamo nell’amore,

          se cresciamo nel distacco dal male,

          se cresciamo nella fedeltà alla volontà di Dio.

Credo che impara a pregare

          solo chi impara a tacere davanti a Dio.

Credo che tutti i giorni dobbiamo chiedere al Signore

          il dono della preghiera,

          perché chi impara a pregare

          impara a vivere.

 

INCONTRI 2014-2015

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VANGELO DI MATTEO

INCONTRI QUINDICINALI AL LUNEDI' SERA

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COMO, 3-4 GENNAIO 2015

L'AMORE VERO UMANO E CRISTIANO

appuntamento nazionale cola guida di Luciano Padovese

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INCONTRI 2013-2014

GIORNATE DI SPIRITUALITA'

NEL TEMPO DI NATALE

3 e 4 gennaio 2014

Missione

Invitati, donati e inviati

in una Chiesa che riscopre il Vangelo

con Mons. Luciano Padovese

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Continua: INCONTRI 2013-2014

CON IL VANGELO DI MATTEO ALLA SCOPERTA

DI UNA FEDE CONDIVISA

Di LUNEDI'

il 10 e 24 marzo

il 14 aprile

il 5 e 19 maggio

dalle ore 21.00 alle ore 22.30

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INCONTRI PER GENITORI

DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA DI REBBIO

7 LUOGHI DELLA CASA per educare ed evangelizzare

 

un lunedì al mese

da novembre a maggio

dalle ore 17.30 alle ore 19.00

 

^ LA PORTA luogo del passaggio

^ LA CUCINA luogo della condivisione

^ LA SALA BELLA luogo dell'ascolto

^ LA CAMERA DA LETTO luogo dell'intimità

^ IL BAGNO luogo della cura

^ LA FINESTRA luogo dello sguardo

^ IL GIARDINO luogo della contemplazione

 

 

INCONTRI 2012-2013

GIORNATE DI SPIRITUALITA'

NEL TEMPO DI NATALE

3 e 4 gennaio 2013

Il Verbo di Dio

nella Parola e nella Liturgia

con Mons. Luciano Padovese

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Febbraio 2013

VISITA PASTORALE

DEL VESCOVO DI COMO, MONS. DIEGO COLETTI,

ALLA PARROCCHIA DI REBBIO E AL NOSTRO CENTRO MISSIONE

 

 

 

INCONTRI 2011-2012

CELEBRARE LA FEDE
Riti ed esperienze umane

 

- 6 novembre 2011 – ore 15.30
Celebrare è umano

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GIORNATE DI SPIRITUALITA'

NEL TEMPO DI NATALE

3 e 4 gennaio 2012


Gesù, dono e riferimento

di vita nuova

con Mons. Luciano Padovese

 

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- 4 dicembre 2011 – ore 15.30
Dare forma all’attesa

- 5 febbraio 2012 – ore 15.30

Essere di qualcuno per essere qualcuno

- 4 marzo 2012 – ore 15.30
La domenica senza tramonto

- 15 aprile 2012 – ore 15.30
Mentre era a cena con loro

- 13 maggio 2012 – ore 15.30
Il mondo che verrà


 

INCONTRI 2010-2011

 

ITINERARIO TRA LA BELLEZZA DELL'ARTE E LA PROFONDITA' DELLA PAROLA

Invito ad aprire la lettera che Dio ci ha inviato

 

Percorso biblico

1. 24 ottobre 2010

IL LIBRO

La Bibbia è testimonianza scritta del rivelarsi di Dio.

 

2. 28 novembre 2010

LA VOCE

La Bibbia fa risuonare per noi la parola divina.

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GIORNATE DI SPIRITUALITA'

NEL TEMPO DI NATALE

5/6 gennaio 2011

LE PAROLE DEL NATALE

con Mons. Luciano Padovese

 

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3. 13 febbraio 2011

IL VOLTO

La parola è una persona: Gesù di Nazareth.

 

4. 13 marzo 2011

LA CASA

La parola ha un contesto "familiare" ove risuona: la comunità.

 

5. 3 aprile 2011

LE STRADE

La Bibbia è lampada per i passi degli uomini.

 

Gli incontri si svolgono la domenica dalle 15.30 alle 17.30

 


Incontri - anno 2009-2010

1. Mercoledì 21 ottobre 2009 ore 21.00

Visione d'insieme del cristianesimo come beatitudine

2. Mercoledì 18 novembre 2009 ore 21.00

Essere giusti e straordinari nel quotidiano

3. Mercoledì 9 dicembre 2009 ore 21.00

Diventare santi, secondo una spiritualità laicale

 

4. Sabato 2 e domenica 3 gennaio 2010

Incontro di spiritualità con Don Luciano Padovese

 

5. Mercoledì 10 febbraio 2010 ore 21.00

Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli

6. Mercoledì 10 marzo 2010 ore 21.00

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio

7. Mercoledì 21 aprile 2010 ore 21.00

Beati i miti, perché erediteranno la terra

8. Mercoledì 9 giugno 2010 ore 21.00

Beati i perseguitati per causa della giustizia

 


Incontri - anno 2008-2009

VIVERE NELLA CHIESA E NEL MONDO

Venerdì 10 ottobre 2008

CREDERE LA CHIESA COME MISTERO

 

Venerdì 14 novembre 2008

VIVERE LA CHIESA CON I SUOI PROBLEMI

 

Venerdì 12 dicembre 2008

ACCOGLIERE LA CHIESA

 

Venerdì 13 febbraio 2009

VIVERE LA QUOTIDIANITA'

 

Venerdì 13 marzo 2009

I RITMI DEL QUOTIDIANO

 

Venerdì 8 maggio 2009

CAMMINARE INSIEME AGLI ALTRI

 

Venerdì 12 giugno 2009

TRASFORMARE LE NOSTRE PAURE IN FIDUCIA

 


anno 2007-2008

COME VIVERE E TESTIMONIARE LA SPERANZA E LA MISERICORDIA

Per un cammino
di fede adulta e di amore cristiano

1. Unione con Dio
lunedì 8 ottobre


2. Scelta dei poveri

giovedì 8 novembre

 

3. Testimoniare speranza

giovedì 6 dicembre

RITIRO DEL TEMPO DI NATALE

venerdì 4 e sabato 5 gennaio

“Dall’umanità di Gesù

energia di identità

e testimonianza cristiana”

Relatore: Don Luciano Padovese

4. Insegnare ai dubbiosi

giovedì 14 febbraio

5. Consolare gli afflitti

giovedì 6 marzo

 

6. Perdonare le offese
giovedì 3 aprile

 

7. Pregare per i vivi e i morti

giovedì 5 giugno

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Incontri durante l'anno

DONARE QUELLO CHE ABBIAMO RICEVUTO
Crescere umanamente e cristianamente


 

1. La fede ci propone un progetto di vita: la felicità

Ottobre 2006

2. Libertà e carità nei rapporti comunitari
Novembre 2006

3. Ritiro di Natale
3-4 gennaio 2007

4. Doni e servizi nella comunità
Febbraio 2007

5. Consapevolezza e cura di sé e dei propri doni
Marzo 2007

6. Consapevolezza di essere deboli ed itineranti
Maggio 2007

7. Vivere e donare speranza
Giugno 2007

Gli incontri si terranno tutti presso il Centro.

 


Como: 3-4 gennaio 2007

RITIRO DI NATALE

con la guida di Mons. Luciano Padovese, teologo

"Io credo in un solo Dio..."

Di generazione in generazione la sua lisericordia su quelli che lo temono (Lc 1,50)

Programma:

- 3 gennaio, ore 16: Preghiera, meditazione e condivisione.

- 4 gennaio, ore 9.00: Preghiera, meditazione e condivisione

a cui segue una pausa di silenzio e la Messa.

Pranzo.

Ore 16: Preghiera, meditazione e condivisione conclusiva.

 


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